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Ventimiglia, specchietto retrovisore di Emanuela Zampa. /guido arci camalli the louassos "fratellino"/Sui confini d'Europa #3 -

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Emanuela Zampa – Gli scogli di Ponte San Ludovico dove, nel 2015, si erano accampati migranti e manifestanti dopo lo sgombero del presidio No Borders nella pineta dei Balzi Rossi, poco lontano. Ventimiglia, 2017 Questo processo si é attuato anche grazie a pratiche repressive e ordinanze  ad hoc  che si sono poi rivelate efficaci e così replicabili in altri territori, rendendo questo confine anche una sorta di luogo adatto alla sperimentazione sociale di questo tipo di pratiche. Tali azioni si sono concretizzate, ad esempio, nelle ordinanze che vietavano di distribuire cibo alle persone che vivevano per strada, indipendentemente dal fatto che fossero migranti o meno, mascherando dietro la tutela del decoro e l’attenzione all’igiene pubblica la volontà di emarginare e criminalizzare la povertà. La società civile é stata la prima a rispondere all’emergenza, di fatto sostenendo la nota occupazione degli scogli dei Balzi Rossi. E’ qui che la repressione si é fatta sentire maggiormente,