ventimiglia.. e la sera/Coronavirus e diritto del mare

ventimiglia.. e la sera

e faticare come volontario... era dura quando andavo tutti sabati a ventimiglia era dur perchè la vita si aspetta dura.. perchè i migranti volevano migrare... alcuni partivano da paesi lontani... altri son andati via volati sul mare.. la vita.. è questa un migrare continuo.. una fatica enorme.. un essere contenti di urlare hurriya... sapendo cosa si rischiava.. sapendo cosa..  ho rischiato dato che fui arrestato come tutti il giorno dello sgombero finale... sgombero deciso da tempo.. ahimè sgombero.. che quando parti martedi mattina era in atto.. avrei potuto... fare  finta di nulla ma non ho voluto.. vedere vestiti e altro..  spazzato via mi a rattristato



molto 

forse è per questo che decisi di cambiare percorso.. una via più lunga... perchè la strada stretta porta a facili soluzioni


questa foto la feci al duga in serbia.. il muro fù fatto dai volontari.. era un momento di gioia come tanti... di quelle due settimane in kossovo



notizie migranti

Al tempo del Coronavirus, sembrano lontani i tempi nei quali era necessario richiamare i principi del “diritto del mare” perché un ministro dell’Interno, avvalendosi del cosiddetto decreto sicurezza bis (ora legge), impediva l’entrata nel mare territoriale delle navi delle Ong che soccorrevano migranti. Ora sembra di essere tornati allo stesso punto.
Infatti, qualche giorno fa, dopo la richiesta di sbarco avanzata all’Italia da una nave con naufraghi a bordo, il ministro delle Infrastrutture, di concerto con quelli degli Affari Esteri, dell’Interno e della Salute, ha adottato un decreto interministeriale di chiusura dei porti italiani per le navi straniere che operino salvataggi in area SAR non italiana: in pratica, le navi delle ONG. E’ importante verificarne la legittimità, dati gli impatti che esso può avere sugli individui in mare. Innanzi tutto, una premessa: pare assurdo che per le imbarcazioni di soccorso sia stata assunta una decisione analoga a quella presa «per le navi da crociera e le navi passeggeri battenti bandiera straniera», come è stato detto espressamente: i naufraghi sono evidentemente in condizioni diverse.
Il decreto citato, pur non essendo stato adottato in base alla legge Sicurezza bis, ne produce il medesimo effetto: non assolvere al dovere di salvare vite umane in mare. Tale dovere, che si sostanzia anche nel fornire un luogo sicuro di sbarco, è sancito da regole internazionali, assistite da accordi fra Stati: in particolare, tra le altre, la Convenzione ONU sul diritto del mare (UNCLOS) statuisce l’obbligo di «soccorso a chiunque sia trovato in mare in condizioni di pericolo»; la Convenzione internazionale per la salvaguardia della vita in mare (SOLAS) impone agli Stati l’obbligo di adottare disposizioni «per la sorveglianza delle coste e per il salvataggio delle persone in pericolo»; la Convenzione internazionale sulla ricerca e il soccorso in mare (SAR) prevede la stipula tra Stati di accordi per la delimitazione di aree SAR di competenza nazionale, affinché nella propria area essi assicurino «assistenza ad ogni persona in pericolo in mare». Lo Stato responsabile deve anche occuparsi «di fornire un luogo sicuro o di assicurare che tale luogo venga fornito» ai naufraghi (Risoluzione MSC.167(78), 2004): perché solo in un place of safety – ove, tra l’altro, la sicurezza dei sopravvissuti o la loro vita non sia più minacciata e le necessità umane primarie vengano soddisfatte – si reputano concluse le operazioni di salvataggio. Pertanto, la dichiarazione di non-sicurezza dei porti nazionali, quindi la loro chiusura, disposta discrezionalmente da un ministro in deroga all’obbligo di assicurare lo sbarco quale atto conclusivo del soccorso, appare incompatibile con il sistema di regole e accordi sopra delineato. Peraltro, nella gerarchia delle fonti le convenzioni internazionali, norme di rango supremo, non sono derogabili da un mero atto amministrativo.
fonte


ci sia diritto di mare .. diritto di parola.. diritto d'opinione.. diritto di discussione.. i migranti non son bestie..
le persone non son  bestie... i volontari han un  cuore




questo video dimostra la miopia dei leghisti... dimostra il disinteresse al dialogo...

ma da parte mia il dialogo c'è ed esiste.. la tolleranza.. e ascoltare.. ascoltare.. e comunicare.. comunicare è vivere

esistono queste parole... esiste questo diritto..

a ventimiglia c'era un gruppo questo gruppo... sparito è io ricordo il significato della parola bolla...

molti son usciti da quella bolla...

molti han dovuto tacere... su tante cose..

troppe il vedere migranti ridotti a rimanere sul confine... i migranti ridotti.. a merce... in alcuni casi... obbligati a rimanere..

i passeur esistono eccome se esistono.. ecco se esistono...

i passeur son senza scrupoli...

senza umanità

l'umanità sparisce... dopo una certa ora...

non è con lo scontro che si vince ... infatti ahimè si perse..

e di sicuro non è colpa della repressione

forse e dico forse la colpa è di chi a voluto andare avanti..

me compreso...

Incendio nel centro d’accoglienza a Torre Maura, dove è in corso una rivolta dei migranti. A quanto si apprende, il rogo avrebbe interessato il terzo piano della struttura e il fumo è ben visibile a chilometri di distanza. Le tensioni sarebbero sorte già nel pomeriggio, ma non si conoscono i motivi che hanno scatenato la protesta.

fonte


i migranti han diritto ad essere ascoltati... le persone han diritto ad essere ascoltate
perchè son esseri umani




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